…Decima giornata suddivisa in quattro trance con Genoa-Salernitana ad aprire le danze…
Decima giornata suddivisa in quattro trance con Genoa-Salernitana ad aprire le danze. Come da pronostico i liguri si portavano a casa l’intera posta grazie ad una rete del sempre più ispirato Gudmundsson avviato ad un futuro da grande club. La partita ha visto il governo ragionato degli uomini di Gilardino che riuscivano a tenere gli attacchi poco incisivi dei campani che continuano, nonostante l’arrivo di Pippo Inzaghi, a non riuscire a vincere una partita.
Le gare del sabato erano tutte incentrate nello scontro serale tra la Juventus ed il Verona che poteva portare la Juve da sola al comando, seppur in attesa degli eventi domenicali, dopo oltre tre anni di attesa. Ma facciamo un passo indietro per parlare di Sassuolo-Bologna derby emiliano che si concludeva con un salomonico pareggio e a rammaricarsi della mancata vittoria possono essere entrambe le squadre. Il Bologna perché non ha saputo gestire il vantaggio iniziale ed il Sassuolo per non essere riuscito a concretizzare la diverse occasioni del secondo tempo.
Prima della Juve l’altra squadra torinese, il Torino appunto, doveva necessariamente portare via da Lecce un risultato positivo per rianimare una classifica asfittica dovuta alle ultime cinque prestazioni negativa. Missione compiuta in pieno grazie al suo uomo più rappresentativo, quel Buongiorno al rientro che oltre ad una prestazione di livello di rendeva autore della rete della vittoria.
Ma veniamo alla gara della Juve. Tutto faceva presupporre quasi una passeggiata per gli uomini di Allegri, vista la manifesta inferiorità dell’avversario Verona combinata con la bramosia degli uomini di mister allegri di poter tornare da sola in vetta anche per una notte sola. Nulla di tutto ciò si verificava sino al 97’ minuto, con l’arbitro Feliciani, contestato dai bianconeri, già con il fischietto in bocca, quando su una maldestra respinta sotto porta della difesa scaligera non consegnava nei piedi di Cambiaso la palla dell’ormai insperata vittoria. Ecco che di colpo il popolo bianconero raggiungeva l’apoteosi: primi da soli in classifica. Dobbiamo dire che la Juve ha meritato il successo forte degli oltre trenta tiri verso la porta del Verona e delle due reti annullate a Kean, una per un mignolo di fuorigioco e una per l’eccessiva foga nel contrasto dello stesso Kean con Faraoni che crollava a terra come se avesse incrociato i guantoni con Mike Tyson. Una considerazione va però fatta sul fatto che portare a casa i tre punti sono di certo un fatto positivo, ma fare così tanta fatica con il Verona qualche perplessità la genera.
E veniamo alla giornata della tradizione ovvero la domenica. L’inizio con la gara del pranzo è quanto di più spettacolare queste prime dieci giornate hanno regalato a tutti gli appassionati. Siamo al minuto 72 di Cagliari-Frosinone con i ciociari in vantaggio con merito 3 a 0 e con il Cagliari che nel primo tempo aveva fallito un calcio di rigore. Mister Ranieri, mai rassegnato, gioca le sue carte mandando in campo Oristanio e Pavoletti. Ed è proprio il giocatore di proprietà Inter che, con un numero di alta scuola, ridona una flebile speranza agli isolani di poter arrivare ad un sospiratissimo pareggio. qualche minuto dopo queste speranze prendono corpo grazie alla rete di Makoumbou. Ancora qualche minuto e l’arbitro Ayroldi comanda un’altro calcio di rigore per il Cagliari ma il Var annulla tutto. Sembrava finita, oltre alla partita, ogni speranza di pareggio per Pavoletti e compagni, ma proprio lui Leonardo Pavoletti da Livorno compiva l’autentico miracolo al minuto 94 e 96 con una doppietta che portava una isola intera in paradiso. Incredibile se pensiamo che addirittura un minuto dopo salvava sulla linea la rete del pareggio laziale di Cheddira. Per Di Francesco, incredulo, la recidiva di quel Lecce-Milan 3 a 4 del lontano 23 ottobre 2011.
Nel pomeriggio, a precedere i due bigmatch di giornata, Monza-Udinese con i lombardi alla ricerca di conferme e i friulani come la Salernitana, della prima vittoria in campionato. Alla fine un pareggio che non fa male a nessuno ma che altrettanto non soddisfa nessuno delle due contendenti. Da notare l’ennesima rete del gioiellino Colpani del Monza.
Ed eccoci arrivati ai fatidici bigmatch a cominciare da Inter-Roma, con l’interminabile accompagno di polemiche per la preannunciata “accoglienza” del tifo interista all’ex autoproclamatosi “Re di Milano” Romelu Lukaku. Alla fine tutto si è concluso con una buona dose di fischi e null’altro. Molto più densa la cronaca del fatto sportivo, con il totale dominio nerazzurro e di contro il non gioco degli uomini di Mourinho. Il risultato finale, tra l’altro sbloccato a pochi minuti dal termine, poteva essere ben più ampio rispetto all’uno a zero firmato Thuram, ma a volte la sfortuna, due traverse colpite, e spesso l’imprecisione dei nerazzurri, hanno fatto sì che la Roma, autrice di un solo tiro in porta bellamente neutralizzato da Sommer, abbia rischiato di poterla chiudere pari e patta. L’Inter si riprende così il comando solitario della classifica, mentre per la Roma saranno fondamentali i rientri di Dybala e Pellegrini per poter creare quelle occasioni latitanti, come Romelu, questa serata.
Chiusura col botto con Napoli-Milan che non delude mai le attese. Con un primo tempo scintillante il Milan ha rievocato nelle menti del popolo partenopeo gli spettri dello scorso anno, chiudendo il primo periodo con uno stretto doppio vantaggio per merito di un ritrovato Giraud. Ma al contrario della volta scorsa, il Napoli è tornato in campo con un altro piglio e con tre nuovi innesti, e grazie ai suoi due folletti, Politano e Raspadori, ha riportato le sorti in parità. Il Milan ha cercato, ferito nell’orgoglio, di riprendere le fila del discorso, ma alcune scelte della panchina, in merito alle sostituzioni di Leao e Giraud, non apparse proprio azzeccatissime, ne hanno limitato la produttività sino al penultimo minuto disponibile quando Calabria ha fallito una facile occasione. Ma deve ringraziare la buona sorte se nella successiva azione di ripartenza Kvaratskhelia, solissimo davanti a Maignan, riesce nell’impresa di incocciare il suo tapin con il piede dell’estremo rossonero. Comunque giusto così, il Milan si ritrova scavalcato anche dalla Juventus e il Napoli perde due punti dalle prime due squadre di vetta.
Normale amministrazione per una Atalanta formato super Scamacca autore di una doppietta e non solo, contro un Empoli tornato in versione mini dopo la bella vittoria di Firenze. Poco o nulla da dire talmente è apparsa la differenza tra le due squadre. Una bella notizia per il commissario tecnico Spalletti per i prossimi decisivi impegni della nostra nazionale, il posto al centro dell’attacco sembra prenotato alla grande.
Un’altra classica del nostro calcio, Lazio-Fiorentina, a chiusura di giornata e con stati d’animo contrapposti. I viola in buona posizione di classifica, ma inopinatamente sconfitti in casa all’ultimo turno, mentre per i capitolini un inizio horror, ma provenienti da due buoni successi in campionato. Completamente opposto il rendimento europeo che in settimana ha visto la Fiorentina vincere con risultato tennistico e la Lazio uscire umiliata da Rotterdam. Gara tiratissima e bloccata sullo zero a zero con azioni sprecate da una parte e dall’altra, ma un fallo di mano in area di Milenkovic all’ultimo secondo, dava l’opportunità ad Immobile di tornare a segnare con una esecuzione del penalty perfetta. Così i biancocelesti sorpassano la Roma in classifica mentre per gli uomini di Italiano ancora una occasione perduta per agganciare il gruppo di testa.
Alla prossima