Era ora che i colchoneros di Madrid vincessero un derby contro i blancos della capitale.
Era dal febbraio del 2016 che questo non succedeva. Partita che non ha avuto storia fin dallāinizio con due gol di testa nei primi diciotto minuti da parte di Morata e Griezmann, Kross accorcia le distanze sul finire della prima parte ma ancora Morata allāinizio della seconda fa il 3-1.
Tre gol di testa ed in fotocopia, centri dalla sinistra e difesa madridista imbambolata con Alaba e Rüdiger che fanno le belle statuine. Il Real Madrid per la quarta volta costretto alla rimonta (cosa che non è andata a genio a Carletto) ma questa senza successo.
Blancos obbligati a rinchiudersi su sĆØ stessi visto lāinizio arrembante dei padroni di casa. A nulla vale attaccarsi al gol annullato a Camavinga per un fuorigioco di Rüdiger od allāarbitraggio a detta delle merengues sfacciatamente a favore dei padroni di casa (fallo di GimĆ©nez su Rodrygo e solo ammonito).
Consapevolezza dimostrata dal fatto che nessun giocatore si sia presentato allāappuntamento con la stampa nel dopo partita, solo Ancelotti lo ha fatto per il suo giusto dovere. Centrocampo alquanto deficitario quello del Madrid e subendo addirittura il cambio di tre protagonisti su cinque. Mancanza di copertura tattica da parte dei due laterali difensivi, soprattutto quello di destra Fran GarcĆa (lāassenza di Carvajal si ĆØ fatta sentire).
Joselu lasciato in panchina con Rodrygo e Bellingham lĆ davanti supportati da Valverde, Camavinga e Toni Kroos. Modric giù di corda e sostituito (gli anni ahimĆØ non perdonano). Morata sugli scudi e che con la doppietta si installa al comando della classifica marcatori (Pichichi) assieme a Bellingham e Lewandowski. Simeone che nel dopo partita dichiara che vedere i bambini andare a scuola con la maglia dellāAtleti lo riempie di gioia. Dichiarazioni deamicisiane ma del tutto giustificate.
Foto Carlo Bianchi.