Tra meno di un mese ricorrerà il novantesimo anniversario dal settimo scudetto bianconero. L’ultimo del ‘Quinquennio d’oro’ venne vinto anche da Alfredo Foni, medaglia d’oro ai Giochi del 1936, poi iridato ed ex della Lazio.
In quella Juventus c’era inoltre Luciano Ramella, in seguito diverse stagioni con la maglia biancoceleste. Se il 14 maggio 2000…il titolo fosse finito a Torino, quel giorno la Vecchia Signora avrebbe festeggiato le ‘Nozze d’oro’ con l’ottavo tricolore: era la Juve di John Hansen, Karl Aage Praest, Parola, Ermes Muccinelli, i quali successivamente si trasferirono alla Lazio. Il tecnico, Jesse Carver, in seguito guiderà anche i biancocelesti.
Silvio Piola, tra i vari doppi ex illustri, indossò per l’ultima volta la casacca bianconera proprio contro la squadra capitolina, anche se nel capoluogo sabaudo. Lazio-Juventus andrà in scena il giorno dopo il compleanno di Luciano Spinosi, protagonista in campo -pure- con la Vecchia Signora e poi vice di Eriksson a Formello.
Tre annate a Torino e cinque nell’Urbe per il compianto Fernando Viola. Questa è una partita dalle varie emozioni: perché c’erano i bianconeri all’Olimpico il 3 ottobre 1976, quando Luciano Re Cecconi mise a segno l’ultimo gol. E c’era la Juve al Foro Italico anche il 19 maggio 1985, giorno dell’explicit in Serie A di Vincenzo D’Amico. Non solo, perché quella domenica Bruno Giordano e Manfredonia salutarono la Lazio: Lionello si trasferì per un biennio proprio a Villar Perosa. E se poi pensi alla rete di Andrea Fortunato, in quello stadio, nel dicembre ’93…
P.S. Mario Pennacchia, uno dei più grandi giornalisti sportivi italiani, è stato inoltre responsabile della comunicazione biancoceleste nel periodo di Sergio Cragnotti. Scrisse, oltre a vari libri sulla Lazio, anche ‘Gli Agnelli e la Juventus’ (1985). Era nato nel 1928 a Itri (Latina), dove risiede il sottoscritto, il 10 maggio.
