Dal nostro inviato a Venezia Paolo Vinci
Il fascino discreto dell’inutile. Per il Milan è questo oramai ogni impegno di campionato, inchiodato al nono posto ed a distanza siderale dalla zona europea. Appese le speranze internazionali alla finale di Coppa Italia col Bologna. Per il Venezia è invece una questione di vita o di morte: salvezza o retrocessione.
Passa subito il Milan con Pulisic. Poi solo Venezia che meriterebbe il pari che non arriva per questione di centimetri con gol annullato per fuorigioco. È un Milan completamente diverso rispetto a quello ammirato in Coppa Italia, più pratico ed opportunista. Un Milan che ha assorbito il credo calcistico di Coinceçao. Si va così al riposo con i rossoneri in vantaggio.
Nel secondo tempo la situazione non cambia ed il Milan, pur subendo a tratti i lagunari, mantiene il vantaggio, addirittura raddoppiando in chiusura con il Bebote Gimenez, tornato in gol dopo due mesi al termine di una prestazione incolore.
Foto: Giuliano Marchisciano
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