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martedƬ, Settembre 30, 2025
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HomePRIMO PIANOSolo dolore nel giorno dell'aggancio

Solo dolore nel giorno dell’aggancio

Ore 7 e 35 di lunedƬ 21 aprile 2025 ā€œPapa Francesco Vescovo di Romaā€œ ĆØ tornato alla casa del Padreā€. Con questo annuncio, nel giorno dedicato all’Angelo del Signore, il mondo veniva sconvolto. Se ne andava all’etĆ  di 88 anni il Papa dei poveri, degli emarginati, degli ultimi, dei diversi, sempre più vicino alle sofferenze dell’umanitĆ  a cui profondeva gioia e speranza.

Questo avvenimento che sconvolgeva inevitabilmente i giorni di Pasqua non poteva non sconvolgere il mondo del calcio, almeno il nostro, che giĆ  si era sconvolto di suo grazie alla sua prima parte giocata antecedentemente alla dipartita delĀ Santo Padre, grazie all’avvenuto aggancio in testa alla classifica del Napoli nei confronti dell’Inter.

Ma veniamo ai fatti di cronaca dei campi. Sabato vigilia di Pasqua ilĀ NapoliĀ si recava sul campo di unĀ MonzaĀ giĆ  retrocesso, se non nei numeri nella consapevolezza, e con la concreta possibilitĆ  di agganciare, almeno per una notte, la capolista e cosƬ ĆØ stato. I partenopei battevano con il minimo scarto e con molta sofferenza i brianzoli ringraziando il solitoĀ McTominayĀ ma principalmente il portiere avversarioĀ Turati,Ā dadosi nell’occasione alla caccia delle farfalle. Per il resto dicevamo non poca sofferenza, specie nel finale con una clamorosa occasione per i brianzoli sventata dalla difesa partenopea.

L’Inter, reduce dall’impresa di Champions ai danni delĀ Bayern, si presentava nel giorno di Pasqua, a proposito, non si giocava una partita nel giorno della festa della resurrezione da ben 47 anni, sul difficilissimo campo delĀ Bologna. Evocando l’opera ā€œCavalleria rusticanaā€ e la maledizione di Santuzza, possiamo affermare che si sia trattata proprio di una ā€œMala Pasquaā€. Gli uomini diĀ Inzaghi,Ā con le pesanti assenze diĀ DumfriesĀ eĀ ThuramĀ e con nelle gambe una stanchezza evidente, erano riusciti a irretire il gioco martellante degli uomini di Italiano. Ma quando sembrava proprio di averla scampata bella, ecco che la maledizione si compiva al minuto quasi 94 con tre errori consecutivi della difesa nerazzurra:Ā PavardĀ non lascia aĀ SommerĀ la palla rinviando maldestramente in fallo laterale;Ā BisseckĀ compie un retro passaggio di testa in area e infineĀ DimarcoĀ non osa contrastareĀ OrsoliniĀ che di suo compie un capolavoro balistico in mezza rovesciata al volo, battendo l’incolpevoleĀ Sommer. Alla fine diciamo che hai punti, il successo felsineo ĆØ meritato e che adesso, per via di un calendario di impegni molto più gravoso, i nerazzurri consegnano nelle mani delĀ NapoliĀ il testimone di favorito per lo scudetto.

Detto dello scontro al vertice, parliamo del secondo capitolo di questo bellissimo campionato, ovvero la lotta per i posti in Europa. La partita clou si disputava la sera di Pasqua al Meazza, dove ilĀ MilanĀ cercava l’ultimo appiglio, Coppa Italia esclusa, per conquistare un posticino europeo eĀ l’AtalantaĀ confermare di essere la vera terza forza del campionato. Alla fine erano proprio i bergamaschi ad avere la meglio in modo perentorio e ben oltre quello che il punteggio di 1 a 0 possa far supporre. Per sintetizzare tutta la partita, che non permette alcuna confutazione, il numero di tiri rossoneri nello specchio soltanto uno. CosƬ i nerazzurri consolidano il ruolo di terza forza prenotando un posto Champions che gli spetta di diritto per il torneo disputato, anche se a volte controverso. Per ilĀ MilanĀ all in sulla coppa nazionale ed un forte desiderio di ricostruzione.

Anche laĀ Roma, seppur soffrendo non poco contro ilĀ VeronaĀ battuto di corto muso, si candida a un remunerativo posto europeo, dopo un inizio di torneo molto tormentato. La serie positiva giallorossa porta certamente il marchio di uno dei pochi rimasti maestri del nostro calcio, quelĀ Claudio RanieriĀ che per poter entrare nella storia del calcio di tutti i tempi ha dovuto emigrare in terra d’Albione e precisamente aĀ Leicester. IlĀ Verona,Ā dal canto suo, ha dimostrato di valere l’ennesima salvezza quasi certa.

Gara dai due volti, lo spareggio salvezza tra Empoli e Venezia occupanti, oltre al Monza, i restanti posti retrocessione. Dopo un primo tempo attanagliato dalla paura di perdere, nella ripresa le due squadre davano fiato alle polveri per finire la partita con un pareggio 2 a 2 altalenante, ma che oltre a servir poco ad entrambe, lascia con più amaro in bocca i lagunari che forse avrebbero meritato maggiormente la vittoria.

Chi si ĆØ messo davvero nei guai ĆØ ilĀ Lecce, che adesso conserva un solo punticino di vantaggio sulla coppia giĆ  citataĀ VeneziaĀ edĀ Empoli. La sconfitta interna subita in modo netto dalĀ Como, 3 a 0 per i lariani al finale, pone i salentini in una situazione di grande criticitĆ  e saranno le ultime cinque partite a decidere la sua sorte. DelĀ ComoĀ diciamo soltanto che senza alcun dubbio ĆØ candidato a diventare la vera sorpresa dei prossimi tornei.

Posticipate di un paio di giorni si giocano le ultime quattro partite del turno numero trentatrƩ.

Grande sorpresa aĀ ParmaĀ dove laĀ Juventus, in serie di vittorie da tre turni, cadeva rovinosamente e meritatamente, mettendo a repentaglio le possibilitĆ  di qualificazione Champions. Da parte sua, ilĀ ParmaĀ fa un deciso passo avanti verso la tanto agognata salvezza.

Grave il passo falso interno delĀ CagliariĀ che, perdendo con laĀ Fiorentina, si ĆØ visto scavalcare proprio dalĀ Parma. Il risultato ha premiato la Viola che, dopo i primi quindici minuti in apnea, ha saputo reagire alla grande e, anche senzaĀ Kean, ĆØ riuscita a ribaltare il risultato.

Deciso scatto dellaĀ LazioĀ che agguanta in quinta posizione laĀ JuventusĀ e si iscrive di diritto alla lotta per un posto Champions. Vittima di turno ilĀ GenoaĀ che ha però l’attenuante di essere rimasto in dieci per parecchio tempo.

Vinto dalĀ TorinoĀ lo scontro diretto tra le ā€œtranquilleā€ del campionato, battendo con il risultato classico di 2 a 0Ā l’UdineseĀ e mettendo in cassaforte l’ultimo posto disponibile del lato sinistro della classifica.

Alla prossima

 

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