Annunciata come tappa cruciale per il percorso dell’Inter, la partita di Parma ha confermato che i nerazzurri dovranno lottare con determinazione per raggiungere uno dei tre obiettivi in cui sono ancora in corsa. Ciò non è accaduto nel secondo tempo contro i ducali: una vittoria che sembrava già acquisita a metà gara si è trasformata in un incubo, ribadendo quanto ostica sia la terra emiliana per i colori nerazzurri. Incomprensibile il calo fisico e mentale degli uomini di Inzaghi, in tribuna per squalifica. Il culmine con le sostituzioni discutibili di Dimarco, Lautaro e Calhanoglu, lasciando in campo una formazione già priva di giocatori come Barella, Dumfries, Bastoni e Pavard. Praticamente priva di spina dorsale, in balia dell’avversario che ha guadagnato vigore, raggiungendo prima il pareggio e sfiorando nel finale la vittoria. Nulla naturalmente è compromesso e la sfida europea con il Bayern potrebbe riconsegnare la vigoria necessaria per il proseguo.
Quarantotto ore dopo il mezzo passo falso della capolista, toccava al Napoli rispondere per avvicinarsi la leadership, proprio ad un tiro di schioppo. Il compito non si presentava per nulla agevole, dovendo far visita alla squadra che oggi esprime il gioco più bello di tutto il campionato, il Bologna. Nella prima parte il Napoli riusciva a controllare agevolmente la partita, riuscendo anche a passare in vantaggio grazie a una poderosa cavalcata di Anguissa. Il Bologna dal canto suo non riusciva quasi mai a rendersi pericoloso. Tutt’altra musica nella ripresa, con i rossoblu assolutamente scatenati che riuscivano a pareggiare con una perla balistica, colpo di tacco, di Ndoye. Gli azzurri venivano schiacciati nella propria area per tutti i quarantacinque minuti del secondo tempo, riuscendo a mettere il muso fuori solo nel recupero finale e rischiando di vincere, e sarebbe stata un’ingiustizia. Così va bene ai colori nerazzurri che mantengono la vetta con l’Inter e la terza piazza con l’Atalanta respinge gli attacchi di Napoli e Bologna.
La Juventus, rinvigorita dal cambio di guida tecnica, ha ottenuto un buon pareggio sul campo della Roma, reduce da una serie di successi. I bianconeri, grazie a un’azione di pressing costante e asfissiante, hanno mantenuto per buona parte il possesso palla, creando valide opportunità, così come quelle create dai giallorossi nelle loro rapide ripartenze.
Anche il Milan ha dovuto accontentarsi di un pareggio nel confronto diretto con la Fiorentina. Risultato che sembrava insperato a guardare l’inizio choc dei rossoneri, sotto di due reti dopo appena dieci minuti. Ma come spesso accaduto in questa stagione travagliata, il Milan ha saputo rimontare, fermandosi però al pareggio che dovrebbe servirgli poco per la conquista del pass europeo. I viola, che avevano pure segnato allo scadere il gol della vittoria ma in evidente posizione di fuorigioco, hanno trovato in Maignan un ostacolo spesso insormontabile, come lo è stato anche De Gea per i rossoneri.
La Lazio ha ottenuto un prezioso e inatteso successo sul campo di un’Atalanta in caduta libera e che rischia seriamente di non qualificarsi per la Champions League. I romani, invece, riacquistano vigore e tornano prepotentemente a lottare per il quarto posto utile. Isaksson, con il suo ingresso, ha deciso la partita, mentre il duo Retegui e Lookman è rimasto a secco di gol.
La giornata era iniziata con la convincente vittoria del Genoa sull’Udinese, seppur con il minimo scarto. Per i liguri, la vittoria consolida la loro posizione di comodo, mentre ai friulani, nonostante la sconfitta, non è stato tolto lo scettro di squadra provinciale.
Il Torino, in lotta per la conquista di tale scettro, non è andato oltre il pareggio interno con il Verona, in rimonta. I veneti, quindi, si portano a casa un punto che potrebbe rivelarsi utilissimo per la classifica finale. Da segnalare la prestazione del portiere scaligero Montipò che, come nella gara d’andata, ha neutralizzato il rigore ad Adams.
Un inedito derby lombardo in Serie A ha visto affrontarsi Monza e Como, con i brianzoli che si giocavano l’ultima, seppur flebile, speranza in una salvezza miracolosa. È stato invece il Como a ottenere la vittoria, con un netto 3 a 1, che gli consente di avvicinarsi alla salvezza.
Gli altri due scontri diretti per evitare la retrocessione, Lecce-Venezia ed Empoli-Cagliari, si sono conclusi con due pareggi all’insegna di una certa prudenza, senza vincitori né vinti. Forse chi trae un piccolo vantaggio da questi pareggi è il Cagliari, che mantiene identico vantaggio sulla terzultima ma con una partita in meno. La situazione appare invece disperata per Venezia ed Empoli, che ad oggi sembrano essere le maggiori indiziate alla retrocessione.
Alla prossima