Ricordo che da ragazzo, quando curavo il giornalino scolastico, mi affidavo alla macchina del ciclostile per la pubblicazione del solito centinaio di copie. Ecco come le due squadre in lizza per il titolo di campione d’Italia, Inter e Napoli, hanno performato in questo trentesimo turno: in stile ciclostilato!
Risultato identico, 2 a 1, primo tempo dominato da entrambe le squadre, ripresa in controllo fino a quando…
L’Inter, che per necessità di gestione delle forze dovuta al calendario fitto che la attende, entra in grande ansia dopo la rete di Solet e deve ringraziare un grande Sommer, autore di due autentici miracoli prima su Lucca e poi su un indemoniato Solet. Comprensibile la scelta di rallentare i ritmi, ma certamente non così tanto da permettere all’Udinese di osare fino ai confini di un pareggio che per gli uomini di Inzaghi sarebbe stato oltremodo devastante.
Anche il Napoli, nella ripresa, sembrava poter tenere a bada la reazione di un Milan fin troppo rinunciatario nei primi quarantacinque minuti. Ma anche i partenopei entrano nel panico all’incirca allo stesso minuto dei nerazzurri, ovvero il settantesimo. Rigore per il Milan che avrebbe potuto riaprire la partita, ma Meret è bravissimo a bloccare il tiro di uno sciagurato Gimenez; quest’anno i rigori non sorridono al Milan, con 4 falliti su 8. Quindici minuti più tardi ci pensa Jovic a rendere incandescente il finale segnando la rete del 2 a 1. Ma come l’Inter, il Napoli resiste fino all’ultimo, restando a tre lunghezze dalla capolista.
L’altra pretendente al titolo, l’Atalanta, si era ritirata dalla lotta poche ore prima, subendo una sconfitta inaspettata a Firenze, punita da un ottimo gol di Kean. La prestazione degli orobici è stata priva di mordente, con l’intero reparto offensivo in difficoltà. Da notare che in campo erano presenti i primi tre della classifica marcatori: Retegui, Kean e Lookman, ma solo il fiorentino ha mantenuto le aspettative. Ora per la viola si aprono orizzonti europei, Conference League a parte, mentre, come ha ribadito nel dopogara Gasperini, i sogni tricolori per l’Atalanta si infrangono e la squadra dovrà iniziare a guardare con attenzione alla propria posizione in classifica.
A inseguire i nerazzurri bergamaschi a soli due punti di distanza c’è il Bologna, capace di espugnare con il minimo scarto il campo del Venezia. Protagonista assoluto Orsolini, autore, oltre alla rete vincente, di una prestazione che dovrebbe far riflettere il nostro selezionatore Spalletti. A giustificazione dei lagunari, il fatto che anche il portiere rossoblu Skorupski si è distinto.
Grande attesa per la prestazione della Juventus dopo gli incredibili eventi che hanno portato al cambio di allenatore, con Tudor al posto del tanto osannato Thiago Motta. I bianconeri hanno raggiunto l’obiettivo di tornare alla vittoria grazie al pragmatismo del croato che, accantonando lo champagne del brasiliano, ha optato per un più nostrano Barolo, ottenendo tre punti preziosi con un “corto muso” tanto vituperato. Tuttavia, non tutto è risolto e sarà necessario attendere i prossimi impegni per capire se il Barolo è stato assimilato o ha creato euforia momentanea. Vittima dell’ebrezza bianconera è stato il Genoa che, comunque, non è rimasto inerme e avrebbe potuto ottenere un risultato migliore.
La Roma ha ottenuto una vittoria di misura allo Stadio del Mare di Lecce, confermando il suo positivo momento di forma che la ha portata a puntare decisamente all’ingresso nelle coppe europee. La rete decisiva è stata realizzata dallo specialista delle marcature, Dovbyk. Per i salentini, alla loro quinta sconfitta consecutiva, è ora di concentrarsi sulla salvezza.
A proposito di zona salvezza, Cagliari-Monza, terminata con il risultato di 3 a 0, mette gli isolani in una posizione piuttosto confortevole, mentre sembra essere quasi la condanna definitiva per i brianzoli.
Un punto ciascuno non fa male a nessuno, potrebbero aver pensato i protagonisti di Como-Empoli al termine della partita. In realtà, sono forse i toscani a dover recriminare maggiormente, considerando i due legni colpiti e un paio di clamorose occasioni fallite da Kouamé e compagni.
Comodo pareggio a reti bianche quello partorito da Verona e Parma che hanno giocato più per non prenderle che per darle. Sintesi che chiarisce tutto, il solo tiro nello specchio dell’intera partita, merito da ascrivere al Parma.
Il finale di giornata è affidato a Lazio-Torino ed anche questa partita finisce giustamente senza vincitori e vinti, grazie alle reti di Marusic per i laziali e di Ginetis nel finale per i granata. Per la Lazio una brusca frenata nella corsa champions con l’unica mera soddisfazione dell aggancio ai cugini giallorossi, mentre il Torino continua il suo tranquillo campionato di metà classifica.
Alla prossima.