L’ultimo turno di campionato si è concluso con il mal di testa. Se per Napoli e Atalanta si è trattato di un leggero malore, per l’Inter è stato un vero e proprio attacco di emicrania.
Iniziamo proprio dal caso più “grave”, quello dei nerazzurri di Milano. L’impegno era certo tra i più gravosi: rendere visita alla Juventus per disputare quello che è universalmente riconosciuto come il derby d’Italia. Le premesse, tolta la parziale indisponibilità di Marcus Thuram, sembravano favorire gli uomini di Inzaghi che affrontavano una Juve incastonata nel doppio confronto di Champions con il PSV. Dall’altra parte, invece, si confidava nella storicità di questo match, sempre indigesto ai lombardi. E così alla fine è stato: l’Inter lasciava il suo consueto obolo alla causa bianconera, e lo faceva in modo per certi versi sconcertante. Dopo un primo tempo di netto predominio, con nel pallottoliere una considerevole quantità di occasioni sprecate, nella ripresa si consegnava quasi inerme alla ritrovata vigoria bianconera. Attenzione, nulla di trascendentale, ma sufficiente a spezzare le reni meneghine. La rete di Conceicao sublimava la tignosa volontà della Juventus di regalare ai suoi tifosi il successo più bello: battere i nemici per eccellenza e, peraltro, fare un deciso passo in avanti per la zona Champions, vista anche la momentanea indisponibilità del premio quinto posto. In casa Inter nulla è perduto, ma vanno ritrovati alcuni protagonisti “dispersi” e, principalmente, va messa da parte la convinzione di essere i più forti.
Veniamo adesso al Napoli che, per l’ennesima volta a Roma, si faceva recuperare nel finale. Intendiamoci, sia con la Roma che adesso con la Lazio possiamo dire che i due pareggi sono stati per gli uomini di Conte abbastanza premianti visto l’andamento delle partite, ma aver assaporato il gusto della vittoria fino a pochi minuti dalla fine lascia l’amaro in bocca. E se intercaliamo anche il pareggio casalingo con l’Udinese, legittimato dai friulani, allora qualche preoccupazione comincia a serpeggiare lungo il tragitto di tutta Spaccanapoli. Dal canto suo, la Lazio può recriminare sul modo quasi farsesco con cui ha concesso due reti ai partenopei, ma null’altro le si può imputare visto l’impegno profuso durante tutto l’incontro che avrebbe meritato di vincere.
Ed eccoci alla terza forza dichiarata del campionato, l’Atalanta, che poteva avvalersi di un turno certamente più abbordabile rispetto ai due di testa, ovvero l’impegno casalingo con il Cagliari. Ed invece una prova assolutamente scialba, tra le più brutte di tutto il campionato nerazzurro. Unica menzione per il quarto d’ora finale dove gli uomini di Gasperini hanno osato qualcosa. Ineccepibile la prova degli isolani che conquistano un punto importantissimo per la lotta retrocessione.
Tra le partite più belle viste in questo campionato va annoverata Bologna-Torino 3-2. Una gara giocata di spada e non di fioretto, con bordate da una parte e dall’altra senza esclusione di colpi. Il successo dei felsinei è sì meritato ma nulla deve togliere alla prestazione del Torino che ha reagito colpo su colpo. Alla fine ha vinto la maggior classe dei rossoblù, ma la rete del neo granata Elmas vale da sola il costo del biglietto.
Vittoria di misura del Milan che ha portato a casa tre punti importantissimi, ma lasciando a bocca asciutta quei tifosi ancora alla ricerca di una identità di gioco. Contro un avversario remissivo, se non inerme, come il Verona ci si poteva aspettare di più.
Successo di misura della Roma che ringrazia Soulé per la bellissima rete su punizione e il parmense Leoni che lascia i ducali in dieci per più di un’ora. Dall’altra parte ottimo il solo Suzuki che evita un passivo più pesante e tiene in vita la sua squadra fino all’ultimo.
Gran bella vittoria del Como sul campo di una Fiorentina confusionaria e quasi mai pericolosa, lontana anni luce da quella che appena una decina di giorni addietro le suonava di santa ragione niente popò di meno che all’Inter. Il Como ha dimostrato di essere squadra solida e bella, con due diamanti quali Nico Paz e Assane Diao.
L’Udinese sbrigava la pratica Empoli senza alcun affanno, mettendo seriamente nei guai i toscani reduci da un filotto negativo che deve assai preoccupare i suoi tifosi.
Il Monza doveva assolutamente battere il Lecce per poter conservare la benché minima speranza di salvezza, ma così non è stato e dalla Brianza vien fuori uno squallido 0-0 che può far comodo solo ai giallorossi salentini.
Genoa-Venezia a completare questo venticinquesimo turno finisce 2 a 0 per i liguri che così raggiungono una posizione di classifica rassicurante mentre lo stesso non si può dire per i lagunari a -5 dall’ultima posizione utile per la salvezza.
Alla prossima.




