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sabato, Giugno 21, 2025
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Inter spietata ma il Napoli confida nel calendario

A volte succede di restare delusi dalla visione di quei film il cui trailer ti prospettava tutt’altro contenuto. Così è stato per questa ventinovesima giornata di campionato. C’eravamo immaginati colpi di scena a raffica con un finale stravolgente. Si pensava ad un Napoli in gita turistica in una delle mete più classiche come la laguna veneziana con premio finale il souvenir più bello: il primato in classifica.  E che dire delle sorti della capolista Inter immaginata trivellata di colpi nel duello finale dalle due Colt della spietata Atalanta. Ed invece alla fine ci si è dovuto accontentare del “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi” di gattopardiana memoria. Anzi alla fine le cose sono cambiate senza mutare l’ordine dei fattori.

Iniziamo dalla “gita in laguna”. La scena iniziale del clamoroso palo di Raspadori faceva presagire una passeggiata in gondola per l’undici di Antonio Conte che invece veniva arretito da un gondoliere quale Ionut Radu, portiere del Venezia, che soffocava qualsiasi tentativo dei napoletani. Alla fine quella che doveva essere una gita turistica poteva addirittura trasformarsi in qualcosa di molto più pesante. Quindi si tornava a casa con in mano i souvenir più classici: gondole in miniatura con la scritta zero a zero.

Ma ancora più imprevedibile rispetto al trailer il duello tra Atalanta e Inter. Probabilmente gli orobici avevano scaricato tutte le pallottole delle sue Colt (Retegui e Lookman) sulla malcapitata Juventus nel duello precedente così l’Inter, nei panni dello sceriffo del campionato, con due colpi secchi al cuore (Carlos Augusto e Lautaro) faceva schiantare al suolo le speranze atalantine. Possiamo dire che Inzaghi con i suoi uomini hanno compiuto un autentico capolavoro di tattica attuando lo stesso pressing alto caro agli uomini di Gasperini. Così Sommer ha dovuto compiere un solo intervento di rilievo su Pasalic e nulla più. Aggiungiamo a questo il gesto stolto di Ederson che, dopo un ammonizione, applaudiva ironicamente l’arbitro Massa, beccandosi l’inevitabile rosso annullando definitivamente le speranze di rimonta dei suoi. In definitiva la superiorità dell’Inter è apparsa schiacciante e così Barella e compagni allungano su Napoli e Atalanta in quella che tutti pronosticavano come la giornata dell’abdicazione. Occhio però perché il calendario dice ancora Napoli e quindi nulla è perduto sotto il Vesuvio, mentre in zona Bergamo Alta le cose sembrano essersi messe male.

Dobbiamo adesso parlare di un classico del nostro calcio Fiorentina-Juventus. E se iniziamo col decantare il finale ovvero 3 a 0 a tinte viola abbiamo già detto tutto. Iniziare un altro processo inquisitorio nei confronti di Thiago Motta e la sua squadra ci sembra un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Allora preferiamo dare gli allori al tanto criticato Palladino che quest’anno è stato capace di darle, in casa propria, di santa ragione alle tre sorelle Milan, Inter e Juventus ed è in lotta per un posto in Europa e per poter vincere la Conference. Per quanto riguarda la Juventus lasciamo alle vostre capacità critiche ogni giudizio.

Chi, come spesso gli è capitato quest’anno, é passato da uno stato di morte apparente ad una resurrezione impensabile, è stato il Milan. Dichiarato morto dopo un primo tempo inguardabile e salvato dal defibrillatore del var per un fuorigioco da calibro, ha poi suonato la carica grazie ai suoi due uomini migliori che non sono Theo e Leao ma bensì Pulisic e Reijnders

Al Como l’onore delle armi e la consapevolezza che il gioco premia quasi sempre, appunto quasi.

Giornata trionfale quella vissuta dal Bologna: Lazio disintegrata con un roboante 5 a 0 e quarto posto in classifica, buono per un posto in Champions, conquistato a danno della Juventus. Cosa possiamo aggiungere se non fare i complimenti a Italiano che prendendo in mano un Bologna depotenziato dalle partenze dei suoi uomini migliori e che invece sta ottenendo risultati di gran livello. Per la Lazio possiamo solo derubricare la prestazione come un probabile incidente di percorso

Sudatissima vittoria della Roma, 1 a 0 sul Cagliari, con protagonisti principali il portiere Svilar paratutto e l’attaccante  Dovbyk, quello delle carenze affettive, autore della rete vincente. Per i capitolini sesta vittoria di fila e guanto di sfida lanciato per un posto in Europa e perché no al primato cittadino. Al Cagliari resta, si l’amaro in bocca, ma anche la consapevolezza di potersela giocate alla grande in zona salvezza.

Al Torino basta e avanza una rete del suo campioncino Vlasic per mettere alle corde un Empoli che però non ha mollato fino alla fine. Adesso per i toscani salvarsi  diventa complicato anche se le altre non corrono mica.

Una delle poche squadre invischiate nelle zone profonde della classica, il Verona, ha fatto un triplo passo avanti andando a vincere in casa dell’Udinese nel derby del triveneto. Frenata brusca ed i aspettata per i friulani, mentre i veneti si sono presi un bel vantaggio rispetto alle dirette concorrenti.

La stessa missione compiuta dagli scaligeri non è riuscita al Lecce che ha lasciato sul campo del Genoa i tre punti. La partita molto equilibrata come dicono le statistiche ha però ribadito la voglia dei rossoblu di prendersi il ruolo di sorpresa del campionato.

Punticino per il Parma sul campo di un Monza non del tutto rassegnato a che se stiamo parlando di una “Missione impossibile”.

Alla prossima

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